Calo di forza di una gamba. Quando succede
Nostre “prove” in BtR Lab Terre di Canossa dicono che prima di correggere una eventuale deficit sarebbe opportuno analizzare la differenza con specifici strumenti, infatti, può succedere che in sella risulti un calo di forza, mentre in laboratorio con strumenti di alta precisione ciò non si manifesti proprio. Questo può significare che l’assetto in sella non sia esattamente quello corretto, oppure si dia continuità ad una errata abitudine, infatti, succede spesso che l’atleta che non pedala “rotondo” abbia un picco di forza (newton) maggiore su una gamba, mentre l’atleta che allena la rotondità, quindi “spinge e tira” in modo sequenziale di solito non presenta quasi mai queste problematiche. Un ottimo e semplice escamotage per mantenere le gambe in “pari” è anche quello di cercare di mantenere un ritmo ben preciso, per esempio gli esercizi F&O, dove i tre step della ripetuta indicano una determinata cadenza, concorrono a mettere le gambe in “coppia” per erogare una potenza costante. Succede proprio come quando la coppia motrice fa “girare” il motore meccanico alla giusta velocità, non si avvertono cali di potenza e neppure dannosi “fuori” giri.
Sbilanciamenti
Il training con gamba singola, che si è dimostrato ottimo per “arrotondare” e per fortificare/potenziare la pedalata, è l’esercitazione principe in caso di rieducazione del gesto, infatti, questa particolare azione corregge in modo preciso il deficit in quanto interviene in modo mirato sulla stessa “forza rotonda” che viene applicata nello sforzo outdoor. Sul sistema RotoPress l’esercitazione risulta la migliore possibile in quanto si possono eseguire serie sia girando in avanti, ma anche all’indietro, questo iter recluta, allena e rieduca una moltitudine di distretti muscolari, infatti, interviene anche sulla catena cinetica posteriore. Una parola d’ordine da non dimenticare per l’atleta che pedala, è quella della coordinazione, infatti, il gesto disunito oltre a non produrre più la “coppia” ottimale per erogare la potenza disponibile, porta alla ribalta ed ad accentuare latenti problematiche. Nella pagina a seguire pratici specchietti per correggere ed ottenere il corretto bilanciamento della forza applicata sui pedali che sarebbero da mettere in pratica prima dei periodi di sforzi eccessivi come le gare.
La tecnica del training one-leg
Questa innovativa tecnica allenante che BtR vanta di aver protocollato già da tempo, è stata ideata per allenare in modo preciso e diretto il singolo arto, solo in questo particolare modo, ovvero escludendo totalmente una gamba, si ha la certezza di reclutare tutti i distretti interessati nella funzione pedalata. Il protocollo base prevede un ciclo di 7 settimane in cui si “toccano” tutte le forze.
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ROTO PRESS: PRIME TRE SETTIMANE CICLO FORTIFICANTE
3-5 sedute settimanali
50 RPM: 40 secondi con ganca sola, 20 con gambe assieme in recupero.
Cambiare gamba e ripetere. Alternare una volta avanti e una indietro.
La seduta ottimale è di minimo 10 minuti e massimo 20 minuti.
Questo ciclo se eseguito con una certa resistenza contrapposta fortifica la gamba ma non la “ingrossa”. Terminato il ciclo di fortificazione cambia la cadenza, le RPM debbono essere 60, questo ritmo è l’ideale per potenziare, i tempi ottimali sono sempre max di 20 minuti. Questo secondo ciclo dovrebbe durare un paio di settimane, “girando” una volta avanti ed una all’indietro. Ancora un paio di settimane, sono le ultime che concluderanno il periodo delle 7 settimane. Cambia ancora il ritmo, terminata la fase di “potenziamento” ora si deve “velocizzare” girando ad oltre 70 RPM sempre con una sola gamba per volta, questa volta però si dovrebbe “girare” solo in avanti.
Quelle serie in più per rieducare…
In caso di deficit di una gamba, sbilanciata, quindi con minor forza, al termine della seduta si passa alla fase per riequilibrarla. Vediamo come.ROTO PRESS: CICLO RIEQUILIBRANTE
Solo sulla gamba che presenta minor forza
40 secondi con ganca deficitaria, 20 con gambe assieme in recupero.
Alternare una volta avanti e una indietro per 6 volte (sei minuti).
NB:il ritmo (RPM)
deve essere quello relativo alla settimana in programma.
Al termine delle 7 settimane il deficit di solito si riduce, spesso c’è un perfetto equilibrio che l’atleta avverte anche a livello soggettivo, infatti, c’è una piacevole sensazione di uguale “pienezza” muscolare in entrambe le gambe. Serve poi un ciclo di 3 settimane di richiami da ripetersi almeno 2-3 volte all’anno.
FONTE: “Forma Top in 7 settimane” di Giovanni Camorani